Presentazione
È un piacere (e un onore) tenere a battesimo la rivista Diritto e clima. E ciò per due ragioni almeno: la prima è che con essa si tenta di colmare una lacuna nel panorama delle riviste giuridiche italiane; la seconda risiede nella speranza che la rivista possa fornire un piccolo contributo al pluralismo delle idee: una rivista – persino una rivista scientifica – è, infatti, uno spazio di libertà, e cioè un luogo dove si esercita un diritto. E come tutti i luoghi, come tutti i diritti, esso non è privo di regole e, dunque, di responsabilità: da parte di chi dirige, di chi scrive e anche di chi valuta.
Promossa dal Centro di ricerca “Transizione ecologica, sostenibilità e sfide globali” dell’Università degli Studi di Teramo, la rivista si propone di ospitare scritti giuridici dedicati al problema dei cambiamenti climatici. Non si tratta di un vezzo, ma di una necessità: gli scienziati dibattono ormai da tempo intorno alle cause dei cambiamenti climatici e, sebbene non concordino sui metodi da utilizzare per contrastare efficacemente il fenomeno, sono pervenuti alla seguente conclusione: che le attività antropiche sono alla base delle alterazioni climatiche. Questo vuol dire che vi sono questioni connesse, che il giurista non può ignorare. Basti pensare alle migrazioni ambientali, alla transizione ecologica, alla tutela dei diritti fondamentali o alla mobilità sostenibile: questioni certo studiate anche da altre riviste, ma non necessariamente dal punto di vista che qui si propone, ossia quello dei cambiamenti climatici.
Diritto e clima è una rivista quadrimestrale, telematica e open access. Essa pubblica contributi originali in lingua italiana, francese, inglese, tedesco e spagnolo. Ciascun fascicolo si compone di un editoriale, di lungi saggi, di brevi articoli e di annotazioni alla giurisprudenza dei Tribunali e delle Corti nazionali, europee e internazionali. Un grazie ai membri del Comitato di direzione, che assieme al direttore cura l’indirizzo scientifico della rivista; al Comitato scientifico, Presentazione IV che, attraverso il sostegno dei suoi membri, dà autorevolezza alla rivista; al Comitato di redazione, per la preziosa attività di revisione dei testi, all’Observatorio sobre el litigio climático del Centro de Estudios Políticos y Constitucionales di Madrid, per l’attività di selezione della giurisprudenza di interesse della rivista.
L’auspicio è che la rivista possa divenire nel tempo un punto di riferimento per la comunità scientifica e, più in generale, per tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra Terra. Enzo Di Salvatore